Sullo sfondo c’è il Time Warner Center, lo stupendo complesso che dà su Columbus Circle, con i suoi due grattacieli che da questa prospettiva sembrano quasi dei ritagli senza profondità, disegnati sullo sfondo del cielo.
Sui lampioni che di sera illuminano questo tratto della Cinquantanovesima Ovest sta appollaiato (se non è un’offesa il riferimento a pennuti che farebbero un po’ di fatica ad arrivare fin lassù), sta appollaiato, dicevo, un gran numero di uccelli che vivono nella Grande Mela. Certo, sarebbe più logico vederli nel Parco, che inizia proprio lì, a destra. Ma in Central Park ci sono tanti, troppi umani…
P.S. Alle spalle di chi scatta la foto, qualche chilometro più in là, c’è l’Ed Coch Queensboro Bridge, quello che ispirò una delle canzoni di Simon and Garfunkel che amo di più, The 59th Street Bridge song (Feelin’ groovy). Una canzone felice, una canzone che rasserena.
P.P.S. Se per caso guardate il link alla canzone, non saltate la pubblicità: è bella anche lei…
P.P.P.S. del 6 febbraio 2018: la pubblicità non c’è più, prima della canzone (magari la rimetteranno e allora o cancellerò questo P..P.P.S. oppure farò un P.P.P.P.S. …)
L’ha ripubblicato su enricogalantinie ha commentato:
È tornata una pubblicità carina. Invece del P.P.P.P.S ho trovato più semplice ribloggare il post. Che Dio benedica sempre Paul Simon per questa canzone