Da quando Chicca ha avuto il suo secondo attacco di sindrome vestibolare – dal quale si è ripresa abbastanza bene (senza però tornare com’era prima) – la nostra Highlander esce di casa il meno possibile. La mattina, per una passeggiatina (assai ridotta rispetto ai 4 chilometri di un tempo) per espletare i bisogni. La sera, prima che io vada a letto, per lo stesso motivo. Di giorno, quando riesco a farla sortire dai suoi cubicoli, fa tre saltelli sul prato, tanto per farmi contento, poi si rifionda nel mio studio, che ormai è il suo regno.
La mattina, nella passeggiatina, incontra quasi sempre il nuovo cane di Fernando, un cucciolone di nome Lillo (che in tre-quattro mesi è cresciuto impetuosamente, da quella gnappetta che era). Lillo ama molto giocare con lei – lei forse un po’ di meno, anche se la vitalità travolgente di lui secondo me non le dispiace troppo.
Chicca e Lillo, sembra il titolo di una canzone di Bersani, Samuele ovviamente…
