A perdita d’occhio

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Quattro maggio, dalla cima del monte Pizzuto: la valle del Tevere, il Soratte a sinistra, i monti della Tolfa più dietro, il monte Cosce a destra e, dietro di esso, i monti Cimini. E sopra quel cielo del Lazio, così bello quando è bello (cioè assai spesso…).

Se poi si va, seguendo la cresta, un centinaio di metri verso nord, oltre a fare strani incontri, c’è tutta la valle di Terni e in lontananza, oltre a Terni, Acquasparta, Sangemini eccetera eccetera.

Roba che gli occhi a un certo punto dicono basta, ‘gna famo più…

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