Sul sito Facebook di Trastevere.app hanno pubblicato una serie di interessantissime foto sulla zona del Gianicolo e dintorni. Dai dagherrotipi delle distruzioni dopo l’assedio francese del 1849 alla neve in uno scatto del conte Primoli alla fine dell’800. Una “gallery” di immagini assolutamente da non perdere.
A me hanno colpito, tra le altre, alcune foto dei pavoni di Villa Sciarra.
Pavoni che mi hanno ricordato i racconti di mio padre, che visse dai due anni a trentuno (fino a quando nacqui io nel 1953) nella casa di Via Dandolo, proprio sotto Villa Sciarra. Papà raccontava del “canto” sgraziato (anzi, di più, inascoltabile) di questi uccelli che la notte non davano tregua a chi viveva lì. Era una condanna, davvero.
Poi, però, la guerra pose rimedio a questo stato di cose, raccontava papà. Dopo un po’, diceva, di pavoni non ne rimase nessuno. Cosa fa fare la fame…
Negli anni 50 i pavoni erano tornati. Chiedevo sempre a mia madre di portarmi a Villa Sciarra nella speranza di vedere quelle magiche ruote.