La seconda sera a Madrid siamo stati a cena con il cugino Luca, la moglie Marta e il loro vulcanico figlio Sergio. Avevo chiesto a Luca di scegliere un ristorante non da turisti e così è stato. Siamo stati a El Horreo de Llanes, un locale asturiano che sta sulla Calle de Alcalà, un po’ fuori dal centro (ma non troppo).

La fabada
Una cena abbondante (Sergio ci raccontava a tavola di interminabili pranzi vicino al mare e di gente, gli asturiani, con un grande senso di ospitalità). Sapori decisi, com’è tipico di quella cucina. Il tutto innaffiato dalla sidra, bevanda simbolo di quella regione, a base di mele, frizzantina e con una buona “spalla” acida. Una bevanda che va bevuta seguendo un rituale preciso (andrebbe versata nel bicchiere, tenendo teso in alto il braccio con la bottiglia e teso in basso il braccio con il bicchiere) in modo che il liquido, sbattendo dall’alto sulle pareti del bicchiere, risvegli le sue bollicine e perda un po’ d’acidità: per evitare performance imbarazzanti a chi non è abituato al rituale (oppure ha il braccio corto…), si sono inventati un aggeggio che si attacca al collo della bottiglia e ottiene lo stesso effetto abbastanza in sicurezza.
La sidra costituisce anche ingrediente di piatti assai interessanti: con il Chorizo in un’entrata, con il merluzzo in una portata principale. Ma poi c’è anche la Fabada, dei fantastici fagioli con pomodoro e chorizo, le melanzane con il miele (deliziose!), i Soldaditos de Pavia (pezzetti di merluzzo dorati e fritti, leggerissimi e assai saporiti), il Cachopo de ternera (una specie di Cordon Bleu ovviamente fritto). E poi i dolci che non starò qui a citare…
Insomma una bella cena (e pure abbondante). Senza strascichi particolari all’indomani. Di cui ringrazio ancora i cugini madrileni.