Non so come ci sono arrivato, a sapere che esisteva. Cioè, lo so, è stato attraverso la rete, ovviamente. Quello che non so è com’è che sono arrivato su quella pagina lì. Com’è, come non è (direbbe Toto), una volta vista quella pagina, ho chiamato il custode e, saputo che l’abbazia è visitabile il sabato e la domenica, ho preso la palla al balzo e, domenica, ci sono andato insieme a Chris e ai suoi amici tedeschi Ulli e Tommi (una simpatica coppia che sta per partire per un viaggetto “da niente”: andranno in Land Rover fino in Nuova Zelanda…).
Arrivato fin qui mi accorgo che non ho ancora detto il nome del gioiello, se non che si tratta di un’abbazia. Rimedio. Si tratta dell’abbazia di S. Giovanni in Argentella, che si trova a pochi chilometri da Palombara Sabina. Una chiesa splendida, in fondo a una strada che saliscende nella campagna palombarese. Del monastero (prima benedettino, poi guglielmita) resta assai poco. Ma la chiesa, restaurata abbastanza bene (salvo il pavimento della cripta, in cotto anni settanta…), è davvero uno splendore, nel suo stile paleocristiano, con colonne di spoglio da una una villa romana nelle vicinanze. Sulla datazione ci sono molte teorie. Ma l’impatto della chiesa è notevole. All’arrivo, suoniamo il citofono, ci apre il custode, gentile e appassionato, che ci accompagnerà nel nostro giro, pronto a rispondere a ogni domanda. La chiesa è lì, in fondo a un vialetto.
L’interno è spoglio ed essenziale,
Sull’altare maggiore, un ciborio longobardo bellissimo, su colonne anch’esse di spoglio

L’esterno, romanico puro, è assai bello anch’esso (dove ho scattato la foto qui sotto c’è una bella fonte con tanto di sarcofagi strigilati per raccogliere l’acqua…)
L’ultima foto riguarda la biblioteca, unico pezzo del convento rimasto, con le sue belle bifore.
Una scoperta che mi ha riempito gli occhi e il cuore di contentezza, quella di S. Giovanni in Argentella. Con un pizzico d’amaro, però. Vabbè che le cose belle qui da noi non mancano (eufemizzo un po’…), ma com’è possibile che un simile splendore sia più o meno sconosciuto ai più?


Meglio che rimanga sconosciuto un gioiello, per rimanere … un vero gioiello.
Sei incredibile Enri, instancabilmente curioso, li scovi e li trovi … i veri gioielli
In parte è vero: un gioiello sconosciuto te lo giri da solo (che è un valore aggiunto). Ma dopo che te lo sei girato (da solo) se se lo gira (da solo) qualcun altro è meglio, no?
Di questi tempi, non sono d’accordo. Il (da solo) mi mette pensiero. La paura che un piccolo o grande gioiello possa essere rovinato da troppi viisitatori, mi fa pensare che è meglio girarlo da soli o bene accompagnati