Diconsi “danni”, qui a Montopoli, le ultime infiorescenze, i piccoli frutti e le foglie più tenere che restano sulla punta della pianta di zucchine quando questa smette di produrre. E, quando smette di produrre, la pianta viene espiantata e sostituita con altre. Ma, nel toglierla, la si priva appunto delle “punte” che, mi aveva detto più di una persona, sono buonissime da mangiare.
(La verduraia di Montopoli mi aveva detto anche di una bella ricetta locale: le si mettono in padella, così crude, le si cuociono con olio e cipolla, poi si fanno a zuppa con un po’ di brodo e, quando sono ben cotte, si mette la zuppa nella scodella, si apre un uovo sopra e si aggiunge tanto tanto parmigiano…).
Io, nel pulirle, forse ho esagerato in selettività, tanto che alla fine da otto piante mi è uscito solo questo
Che una volta cotto con un po’ di cipolla e una spruzzata di vino è diventato questo
Un po’ poco, in verità, ma, accompagnato da due uova all’occhio di bue e da un po’ di ciambella paesana, ha costituito la base di una buona cena.
La prossima volta sarò meno selettivo. Il problema è che la prossima volta sarà l’anno prossimo…
ma è la parte della pianta di zucchine detta anche “tenerume” ?
penso di sì, ma non ne ho certezza