Dopo un’oretta nella vigna per finire di potare il nono filare (siamo a meno tre…) eccomi nello studio a scrivere l’intervista fatta ieri pomeriggio. Lavoro per un paio d’ore e poi mi metto in poltrona per una mezz’oretta di relax. Alla mia sinistra la stufa manda un discreto calduccio (quando stamattina sono entrato nello studio ad accenderla, prima di scendere in campo, la temperatura era di poco superiore ai tredici gradi…).
Sullo stereo suona quel genio di Clifford Brown, in un cd preso da uno dei cofanetti (the complete blue note and pacific jazz recordings) che erano di Alberto. Sul divano, intanto, Sparaciu si autopulisce a colpi di linguetta ruvida.
Ma poi la pausa finisce. E ricomincia il lavoro. La cosa peggiore è dover interrompere la musica. Ma quella che va ascoltata, adesso, è la voce dell’intervistato…
godersi una pausa di calduccio è un momento di grande saggezza !
sto avviandomi a essere un vecchio saggio. Ma non sono così sicuro che sia una cosa tutta positiva…
stai diventando solo saggio…togli il vecchio e la cosa diventa tutta positiva 🙂
magari. A volte ho l’impressione di stare diventando solo vecchio…
appunto…impressione.
😉