In oleo veritas

Quest’anno niente vendemmia e niente vino. Con in programma l’operazione e la riabilitazione (e un po’ di pigrizia, non lo nascondo) non me la sentivo di cominciare la trafila del far vino, con i “travasi” e tutta l’attività di controllo ecc.

Ma l’olio, a quello non rinuncio. E ieri sera, dopo due giorni di raccolta, il frantoio ci ha ridato, a fronte di 15 quintali e rotti di olive, 173 chili d’olio, circa 190 litri. Resa, 11 e 20 per cento. Non male per il periodo e per le recenti piogge.

Stamattina abbiamo svuotato i contenitori nella botte d’acciaio. E a pranzo, bieta dell’orto, lessata appena raccolta, una fettina di pane e olio appena spremuto, con il suo colore verde, il suo bel pizzicorino e il retrogusto un po’ amarognolo, tipici dell’olio nuovo.

Olio dop il nostro (si fa per dire, non siamo un’azienda agricola, ma la zona comunque è dop), olio non monovarietale ma un blend con le olive di circa 100 piante (molte delle quali belle grandi, di una settantina d’anni almeno): leccino, frantoio, raja, carboncella e anche qualche ascolana. Soprattutto, olio buono.

E adesso, qualche foto…

Le olive raccolte sabato

Dopo l’ultima separazione, l’olio scende nella vasca di raccolta

E dalla vasca al contenitore da trasporto

A casa…

E in cucina

8 pensieri su “In oleo veritas

  1. Hai ragione all’olio non si può rinunciare!!! Mi devi solo spiegare quale tecnica di raccolta adoperi per riuscire a raccogliere 15 quintali in due giorni.

  2. Bellissimo il vostro olio, un colore caldo e antico. Da noi pochissime olive, se non fosse per il gruppo di turisti tedeschi con voglia di sperimentare la raccolta olive per la prima volta, quest’anno non avremmo neanche steso una rete.

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