Gli album della mia vita #15. L’estasi senza tormento

Non posso e non voglio scrivere una recensione di Oranges & Lemons degli Xtc. Non posso perché in realtà di loro non so un granché. E non voglio perché non posso. Quest’album è il primo che io abbia conosciuto del gruppo di Andy Partridge e Colin Moulding (su input di mio cugino Marco, loro devoto fan). L’anno doveva essere il 1989 o il 1990 o forse anche dopo (il disco comunque è del 1989). Gli Xtc esistevano da almeno 13-14 anni: non fu insomma un amore precoce. Il fatto è che nella mia vita ho passato lunghi periodi senza rock & pop e quindi mi sono perso per forza qualcosa (che spesso – non sempre – ho recuperato dopo). Ecco perché ho scelto Oranges & Lemons e non Skylarking, l’album precedente, quello che a detta di tutti (o quasi) è il loro capolavoro. Perché per me è arrivato dopo. E la sorpresa, e l’incanto, c’era stato con Oranges & Lemons.

A partire dalla copertina psichedelica che ricorda tanto i Beatles di Yellow Submarine, per andare alle canzoni, puri gioielli anni sessanta (più che Beatlesiani però direi Davisiani, non nel senso di Miles, ovviamente, ma nel senso di Ray Davies e dei suoi Kinks) ma vestiti con indumenti anni 80: suoni spinti e un po’ freddi, batterie elettroniche e tappeti di tastiere, dai quali emergono comunque melodie e cori indimenticabili, con citazioni a tutto spiano (una per tutte: la tromba pennylaniana di Merely a Man), e inaspettate aperture jazzy (come quella in Across the Antheap, dalla quale però  gemma poi un pezzo quasi punk-etnico…).

da sinistra, Colin Moulding e Andy Patridge

Le mie canzoni preferite dell’album sono The mayor of Simpleton (con il suo riff incalzante), King for a day (forse la più bella di tutte) e The loving (che ha un ritornello assolutamente trascinante). Gli Xtc non sono mai scontati e nemmeno facili. Ma Andy Partridge e Colin Moulding non sono come quei cuochi esangui che ti propinano un piatto raffinato ma inconsistente, no. Loro sono raffinati, non c’è dubbio, ma utilizzano materie prime di sostanza e non lesinano nelle porzioni. Dopo aver ascoltato Oranges & Lemons c’è bisogno di uno stacco, di un po’ di silenzio, per digerire tutti i suoni che frullano nella memoria. Ascoltare gli Xtc è come fare indigestione di cose buone.

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