Questa epoca di anniversari e di celebrazioni un po’ mi sconcerta e un po’ mi ripugna. Da un lato è vero che certe date, certi avvenimenti, certe tragedie o anche certe conquiste è utile e anzi quasi necessario ricordarli, in tempi come questi di memoria breve, per non dire inesistente, e di “riformismo” in peius.
Ma dall’altro questi ricordi “a comando”, a cadenze canoniche ma sempre più ravvicinate (i 100 anni, che diventano i 50, i 30, i 25, i 10 anni: prima o poi arriveremo al trigesimo, come per i defunti) hanno un che di artificioso, sanno di debito pagato alla società dello spettacolo, a questo mondo massmediato per cui non c’è più nulla che non sia un avvenimento, buono per vendere qualche copia in più. E se tutto è un avvenimento, se tutto è eccezionale, non c’è più nulla che sia davvero un avvenimento. Senza considerare il fatto che, per essere i primi, si anticipa sempre un po’, con la conseguenza che nemmeno la data viene più rispettata.
E a proposito di anniversari e celebrazioni mi ha molto colpito un’iniziativa assurda come quella del link: la “Titanic Memorial, la crociera partita dal porto inglese di Southampton che ripercorrerà la stessa rotta del glorioso – e sfortunato -Titanic. Dodici notti a bordo della Ms Balmoral e una lunga sosta proprio là dove la nave si inabissò per sempre. Gli organizzatori hanno ricostruito lo stesso ambiente dei primi del Novecento attraverso figuranti con costumi dell’epoca, menù a tema e musiche originali”. Chissà se ci sarà anche un finto iceberg, magari di polistirolo. E se nel prezzo del biglietto è previsto anche un concorso a chi resiste di più nelle acque gelide dell’Atlantico, per immedesimarsi al meglio nei protagonisti del viaggio originale…