Quello di Torrechiara è il castello per eccellenza, il castello delle favole, quello che un bambino s’immagina quando pensa a un castello medievale, con tanto di quattro torri ai lati, con i merli e i barbacani. E stando lì è facile aspettarsi da un momento all’altro dei cavalieri con tanto di armatura che a cavallo entrano dal ponte levatoio con un gran fragore di zoccoli e clangore d’armi.
Ieri ci siamo andati in una mattina di domenica che il meteo voleva nebbiosa, e invece splendeva di un sole credo insolito nel parmense. L’avevamo già visto ma, avendo poco tempo a disposizione la scelta è stata quasi obbligata. Perché Torrechiara all’interno smentisce l’aspetto ruvido e guerriero dell’esterno. Con una serie di sale affrescate nella seconda metà del 500 a grottesche dallo specialista Cesare Baglione.
Le sale si susseguono, una in fila all’altra, al piano terra e anche al primo piano, e questi affreschi sono dovuti a uno dei proprietari successivi del maniero.
Ma la cosa più bella è invece una stanza fatta affrescare dal primo proprietario, quel Pier Maria Rossi di San Secondo, che il castello fece erigere tra il 1448 e il 1460 per viverci con la sua amata Bianca. E per loro due Benedetto Bembo dipinse quella che ancora oggi si chiama la Camera d’Oro, anche se l’oro zecchino che ricopriva le formelle del muro oggi ovviamente non c’è più. Le pitture però, se pure in uno stato di conservazione non ottimale, ci sono ancora e hanno un fascino incredibile.
P.S. Se a qualcuno nel vedere la foto del castello è tornato in mente un film fantasy di più di 25 anni fa, quel Ladyhawke che vedeva assieme Rutger Hauer, Michelle Pfeiffer e Matthew Broderick, quel qualcuno ha ragione, visto che molte scene del film (che si può anche evitare di rivedere, ndb) sono state effettivamente girate qui.