Domani è il gran giorno. Andrò sotto i ferri e solo al risveglio saprò come è andata. Il chirurgo ha ribadito che la resezione del sigma è certa ma che solo aprendo saprà se potrà evitare “il sacchetto” (così lo chiamo io, lui ovviamente ha usato i termini giusti), che deve essere una gran rottura, seppure temporanea.
In questi giorni ho avuto tre paure: la prima, quella di non risvegliarmi dall’anestesia; la seconda, quella di risvegliarmi con il “sacchetto”; la terza, quella di non poter più mangiare, dopo l’operazione, cose che amo tanto (dalla bieta alla ‘nduja). E l’intensità della paura era inversamente proporzionale alla gravità dell’evento temuto.
Oggi la paura è un tutt’uno, un mix indistinto, avvolgente, pervasivo. Anche se, a dirla tutta, mi sento una specie di ossimoro. Terrorizzato e allo stesso tempo tranquillo. T2, appunto.
Caro T2, un pensiero affettuoso per lenire la giustificata paura per i tre eventi elencati. Puccio, 2 anni fa, alla vigilia del suo intervento era solo un T : Terrorizzato.
Lo capisco…