Ieri sera, dal belvedere di Montopoli, davanti alla porta d’ingresso al paese. Ero stato a fare delle commissioni a Poggio Mirteto e, rientrando, mi sono fermato al bar, non per l’aperitivo – che un qualsiasi aperitivo che abbia senso mi è vietato dalla dieta che mi ha dato il chirurgo – ma per giocare un Gratta & Vinci, tanto per ribadire la voglia di una vita normale.
E dal belvedere c’era questo sole che stava tramontando alla sinistra del Soratte. Come succede sempre a febbraio. Che poi il sole pian piano si sposta “verso destra” fino ad arrivare a calare, verso settembre, alla destra del monte sacro ai Sabini. E in qualche modo conforta pensare che è sempre stato così. Prima di Roma, poi al tempo dei romani, poi quando nel Medioevo le popolazioni dei dintorni salirono a vivere nel castrum di Montopoli, e poi giù per i secoli fino a noi oggi. E così sarà anche quando, per qualche virus o per la terra diventata troppo calda, ad ammirare lo spettacolo sempre diverso di questo sole che ogni sera va a riposare ci saranno solo rettili dalla lingua guizzante e dalla pupilla verticale.