Il piccolo teatro comunale di Collevecchio, un gioiellino di fine 800, stasera era pieno. Suonavano gli allievi della Summer’s Academy della Petite Bande di Sigiswald Kuijken. Strano posto la Sabina. Sembra che ci siano solo sagre (e in effetti stasera a Collevecchio c’era anche una festa della locale Proloco con tanto di cena offerta ed esibizione degli Sbronzi di Riace…) ma poi scopri che da nove anni uno dei più grandi musicisti viventi, quel Sigiswald Kuijken che assieme a Gustav Leonhardt (e ad altri) ha rivoluzionato la prassi esecutiva della musica barocca (ma non solo), tiene una scuola estiva di perfezionamento per musicisti al Convento di Collevecchio. E che fanno anche concerti.
E quello di stasera è stato davvero bello. Musicisti di tutti i paesi che eseguono Mozart, Haydn (il fratello maggiore ma musicista minore, Michael), ancora Mozart e, per finire, l’altro Haydn, “quello vero”, il grande Joseph in una sinfonia concertante in cui i ragazzi dell’Academy sono diretti da Kuijken e danno il meglio di sé. Perché è questo il segreto di spettacoli come quello di stasera: la gioia di suonare insieme, l’amicizia tra i musicisti, una sana rivalità, il piacere che si trasmette direttamente al pubblico. Musiche eseguite meno spesso (un quartetto di Mozart con oboe, un trio di Michael Haydn per viola, contrabbasso e corno – una vera sciccheria) e musiche più conosciute (il quintetto di W.A.M. in sol minore; la sinfonia concertante di J. Haydn per violino, violoncello, fagotto e oboe). Tutte suonate, ripeto, con grande scioltezza e coinvolgimento.

Sta per iniziare la Sinfonia concertante di Joseph Haydn
Durante il trio di Michael Haydn il maestro Kuijken si era seduto sulla stessa nostra fila, all’esterno. Guardare le sue mani accompagnare i musicisti, quasi dirigerli, è stato uno spettacolo nello spettacolo. E la prova che la musica si sente non solo con le orecchie, ma con tutto il corpo. Se sei Sigiswald Kuijken, certo. Ma anche se sei Enrico Galantini.