Stamattina ero un po’ pesto, dopo la due giorni del Fai a Magliano Sabina, un’esperienza bella e gratificante, ma anche un po’ stancante (tutte le mattine uscire di casa alle 8 e rientrare quasi 12 ore dopo, senza la mia adorata e ormai quasi inevitabile pennichella pomeridiana…). Se fossi andato da solo a passeggiare, probabilmente dopo un chilometro avrei fatto marcia indietro. Essendo invece con Daniela abbiamo fatto una versione ridotta del mio giro classico ma che sono pur sempre cinque chilometri. Siamo passati accanto ai laghetti del Farfa, belli ripieni d’acqua e vuoti (è lunedì) di persone. Lì abbiamo visto due coppie di aironi cinerini, una sulla riva di un lago, l’altra su un albero. E mentre camminavamo sul sentiero, dal Fosso Riana, a due-tre metri, non più, da noi, un quinto airone si è levato dall’acqua con il suo decollo lento e un po’ faticoso, per poi appollaiarsi su un albero pochi metri avanti.
Se non fossi stato così rimbo, probabilmente, una volta visti gli uccelli, avrei messo l’i-Phastex in modalità video, per realizzare finalmente “Il volo dell’airone”, il filmino cui penso da anni. Ma non l’ho fatto. In compenso ho immortalato il “cinerino” sull’albero, nella sua posa un po’ ieratica, mentre guardava verso ovest. Chissà cosa pensava. Io, sotto di lui, pensavo: mancano ancora tre chilometri a casa…
avresti voluto le sue bellissime ali per tornare presto a casa ?
Buoni passi a te e a Daniela
Se volo poi è facile che mi sfranga a terra… meglio camminare