A thousand kisses deep

È morto un po’più di due anni fa, Leonard Cohen. Ma in questi tempi di “riproducibilità tecnica”, muori per le persone care, quelle che ti vedono se non tutti i giorni almeno spesso, quelli che hanno il privilegio di conoscerti davvero. Per gli altri, quelli che hanno i tuoi dischi e li amano, non muori mai.

enricogalantini

Nel meraviglioso dvd/cd registrato dal vivo a Londra quasi quattro anni orsono, Leonard Cohen recita una sua poesia, da cui trasse il testo di una canzone dell’album Ten new songs, scritto con Sharon Robinson nel 2001.

Il titolo, della canzone e della poesia, è lo stesso. Ed è quello che ho usato, ovviamente, come titolo di questo post. Un verso bellissimo – a thousand kisses deep – che ricorre alla fine di tutte le strofe, sia della poesia, ovviamente molto più lunga (che si può leggere in un sito dedicato a Cohen con la data del 1998) che della canzone. E del “recitativo” di Londra, che come titolo porta solo Recitation, ed è un’ennesima variazione sul tema. Più asciutta, mi sembra. Meno letteraria. Più diretta. Più bella, a parer mio. (Aspettiamo con curiosità nuove variazioni sul tema…)

Ma che poggia anch’essa sulla profondità di quelle quattro parole

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