Probabilmente anch’io scrivevo lettere a Gesù bambino, da piccolo, o magari anche ai miei genitori. Usava e io ero un bimbo conformista (mai stato ribelle in 65 anni…). Certo non arrivavo ai livelli di mio nonno, come testimonia questa lettera pubblicata in un post nel blog sulla storia della mia famiglia, o di sua madre Ernesta, la mia bisnonna, che morì 65 anni prima che io nascessi…
A proposito di biglietti e dediche, lettere e letterine, tra le carte sicuramente più care a nonno Enrico c’erano proprio alcune lettere.
Quella scannerizzata qui sopra è una letterina (neppure tanto “ina” vista l’età di chi scriveva) di Enrico a sua madre per le festività del Natale 1887, scritta il giorno dell’antivigilia. Pochi mesi dopo Ernesta sarebbe morta nella sua casa di via dei Mille 18 (ci sono passato, non esiste più, al 18 c’è un edificio di un solo piano con un ristorante non mi ricordo se cinese…) ed Enrico, a sette anni, unico tra i cinque figli ancora viventi non sarebbe andato a vivere con il padre bensì con la famiglia Chierici.
Scrive Enrico con la sua bella grafia da bambino, su un foglio di carta pregiata con sovraimpressioni e l’immagine di un bimbo dalle bretelle rosse: “Cara mamma, in questi giorni in cui le mie compagne scrivono…
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