«Bisogna trovare le parole giuste: le parole sono importanti». E prima: «Chi parla male, pensa male e vive male». Così diceva Nanni Moretti in Palombella Rossa (film peraltro di cui ricordo solo quella scena, quella in cui Moretti se la prendeva con Mariella Valentini nel ruolo della giornalista che usava parole improprie e la schiaffeggiava). E comunque è vero: le parole sono importanti (qualcuno diceva anche che «erano pietre»…). Per questo devo confessare che non m’è piaciuto affatto un titolo del sito del Corriere della sera, nella sezione Corriere Tv. E il titolo era (ed è, perché a stamattina, domenica 30 settembre, alle ore 9 e 46 il titolo e il video ci sono ancora): «Sei troppo vecchia per fare la trap»: Agnelli “asfalta” la concorrente.
A parte che per capire che cosa sia la trap sono dovuto ricorrere a Wikipedia (ma questo è un problema d’età, evidentemente, e di cultura musicale – e comunque ho imparato una cosa nuova), quello che non ho proprio mandato giù è il cedimento del sito del Corriere a uno orrendo stereotipo linguistico come quello dell’“asfaltare” qualcuno. Non conosco le origini dell’utilizzo in questo modo del termine né chi l’abbia traslato per primo dalla pavimentazione delle strade alla distruzione dell’avversario: nella mia memoria è legato a certi siti cinquestelle dove si esaltava come qualmente il prode Di Battista (ma anche Di Maio a volte) facessero a pezzi, con la loro portentosa dialettica e la forza della verità che incarnavano, chiunque avesse la sventura di avere a che fare con loro; da una ricerca sulla rete vedo che nel 2013 anche Renzi l’usava e che forse ha avuto origine in ambito sportivo. Sia come sia, ogni volta che sento o leggo la parola “asfaltare” collegata a una persona ho un travaso di bile. Questo termine secondo me ha un sapore mafioso ed è comunque carico di una violenza inaccettabile. Posso anche capire che sui siti la gara al clic sia spietata, ma quel titolo, anche se utilizzato per quella specie di Corrida 2.0 che è X-Factor, proprio non m’è piaciuto punto.