Ci sono nomi e aggettivi che si incastrano così bene l’un l’altro da diventare con il tempo luoghi comuni, frasi fatte, modi di dire. E poi ci sono invece accostamenti che non t’aspetti, che suonano strani, che ti lasciano un po’ perplesso, che fanno pensare, che suggeriscono nuove idee e nuove possibilità.
Così, credo, è per l’unione dell’aggettivo “lungo” al sostantivo “gatto”. Eppure questa foto di Sparaciu ieri pomeriggio, che faceva stretching al fresco degli agapanti davanti allo
studio, proprio a questo fa pensare: a un gatto lungo, con la coda morbidamente tangenziale al resto del corpo arcuato. E si badi bene: non è un’istantanea presa nel momento dello stiracchiamento. No, il micio se ne stava così bello lungo da un po’. E probabilmente è restato bello lungo anche dopo che sono entrato nello studio