Quando si guarda in alto, a volte se ne vedono di cose strane: nuvole che assomigliano a persone, ad animali, a oggetti; voli di uccelli in formazione che sembrano la pattuglia acrobatica dell’aeronautica moltiplicata per dieci; stormi di storni che disegnano frattali bellissimi; il sole che tramontando illumina tutto di un colore che sembra oro antico.
Ieri, sull’altipiano del Tancia, quando a un certo punto ho guardato verso l’alto, oltre il monte Ode che costituiva l’orizzonte più vicino, ho pensato di vedere una specie di miraggio: sembrava che una scia attraversasse il sole, come di un aereo che vi fosse precipitato e poi se ne fosse andato diritto per la sua traiettoria, fino a cadere proprio dietro il monte Ode. Allora memore del fatto che l’i-Phaster va da Dio in controluce, l’ho alzato e ho scattato, senza guardare per non restare abbagliato (i Ray Ban li avevo ovviamente dimenticati a casa). Ecco la foto. (Guardatela con precauzione, l’i-Phaster rende anche (in parte, per fortuna) l’abbagliamento che si prova guardando il sole).