Da quando vivo in campagna avrò scattato migliaia di foto con i vari i-Phone che negli anni si sono succeduti. Migliaia e migliaia. Tante di queste sono entrate nei vari post di questo blog. Ma una, quella che più amo, che ho fatto ingrandire a 150X80 e ho messo come testata sopra il mio letto, mi sa che non l’ho mai messa (almeno, l’ho cercata e non l’ho trovata). E allora rimedio alla mancanza.
È stata scattata sul belvedere davanti all’ingresso di Montopoli il 15 gennaio di quattro anni fa, alle 16 e 52, praticamente al tramonto. La foto originale era diversa, quasi una panoramica, con in lontananza il Soratte e, a destra, il monte Cosce. Era questa insomma.
Recentemente ho ripreso in mano il file e ho tagliato diversamente l’immagine.
Forse questa foto è più bella, forse con il Soratte sullo sfondo la composizione acquista più senso. Ma io amo molto di più quell’altra. Proprio perché è più astratta, più evocativa, allude a qualcos’altro, un qualche tipo di miracolo.
In una parola perché ha più forza.
Post scriptum di un paio d’ore dopo. In effetti l’avevo già pubblicata, questa foto. Ieri avevo cercato male attraverso tag che non avevo usato Molto banalmente, essendo la foto del 14 gennaio, ci avevo fatto un post proprio il 15. Mi sembrava strano…