“Ma secondo te, quanti anni ha Philippe?” “Mah, direi una quarantina.” “Ma sì, direi anch’io lo stesso: cinque più, cinque meno l’età dev’essere quella.”
Eravamo arrivati da poco al castello e sull’età del nostro ospite (alto il giusto, fisico asciutto, barba curata e capelli corti – quanto contano i capelli…) Daniela e io eravamo d’accordo. Dopo cena, parlando del più e del meno, viene fuori il tema dei figli. Daniela dice l’età dei suoi, Philippe dice di avere due figlie, entrambe ben oltre i trent’anni. Attimo di panico. “Perché – faccio io – quanti anni hai?” (In realtà usiamo il voi, in francese, ma così suona meglio). “Sessanta” fa lui tranquillo.
Non so se è la vita al castello, l’aria buona dei boschi del Livradois, o chissà che altro ma è davvero incredibile. Da allora lo guardo con più attenzione e sono riuscito a dargliene 47-48, di anni. Di più mi rifiuto. Ci sono realtà troppo difficili da accettare. Non solo in Italia e non solo nella politica.