Queste sere, luna piena o giù di lì. E allora dai con i tentativi di foto a luce naturale (ma l’i-Phaster ‘gna fa, stenta, balbetta, dice «mapperché me voi fa ffa’ sta figuracce?» – sì, lo so, a Cupertino hanno un accento diverso, ma questo i-Phaster sente l’influsso burino della Sabina…).
E comunque, prima foto: dalla terrazza, i tre cipressi e l’ombrellone, sotto una luna
che sembrava piena ma le mancava ancora un pezzettino, come s’è visto nei giorni successivi.
Per la seconda foto il titolo potrebbe essere «La luna si riflette sul pelato mentre il pelato riflette sulla luna». E ho detto tutto.
La terza è un tentativo di selfie alla Kubrick (quello di Barry Lyndon ma con uno sperimentalismo ancora più spinto: ripresa notturna a luce naturale e senza candele). Guardo in camera e la scarsa illuminazione mi dona uno sguardo quasi penetrante. Il resto è sfumato e pixellato che più non si può. Meglio così…