Questo è forse il quadro che più mi ha emozionato nel nostro viaggio a Madrid. La deposizione di Rogier van der Weyden del Prado è davvero un capolavoro. A partire dai volti di tutti i protagonisti, dai sentimenti che esprimono, dall’incarnato cereo della Madonna, che è più cadaverico quello del figlio di cui – se guardate bene – non a caso reduplica la posizione nell’angolazione del corpo e nella postura delle braccia.
Osservate le braccia del Cristo, il peso infinito che le trascina verso terra. È davvero impressionante non solo la bravura tecnica di van der Weyden, ma la sua capacità di commuovere. La pittura fiamminga del Quattrocento ai suoi massimi.