Sul cartellone per gli annunci pubblici in fondo alla strada, prima del ponte, utilizzato soprattutto per informare il paese su chi è morto e a che età, e su quando sarà il funerale, resiste da maggio – sono dunque più di otto mesi ormai – l’annuncio listato a lutto per la scomparsa di un signore che aveva 99 anni.
Mi raccontava tempo fa la mia vicina Simona, che l’aveva conosciuto, che era un anziano lucidissimo nonostante il secolo ormai vicino, con una splendida memoria di una vita piena. Che raccontava, con verve e particolari, episodi accaduti durante il ventennio, durante la guerra e poi gli anni della ricostruzione del paese. Una specie di memoria storica del paese. Una persona preziosa.
Una persona che, ormai arrivata alla soglia dei cent’anni, ci teneva tanto a raggiungere quel traguardo. E invece, purtroppo, s’è fermato vicino all’arrivo. Come testimonia la cifra 99 anni sotto il suo nome. Ma in qualche modo il suo attaccamento alla vita s’è trasferito all’annuncio, che sta lì, imperterrito, davanti alle automobili, i trattori, i cavalli, i bikers e i pedoni che gli passano davanti mattina e sera, con il sole e con la pioggia. Un annuncio che ha passato la fine della primavera, l’estate, l’autunno e ora sta attraversando l’inverno, all’inizio dell’anno del suo centesimo compleanno. Buon secolo, Mario, anche se non ti conoscevo.
MI RICORDA IL PRIMO LIBRO (FOTOGRAFICO) DI DE CRESCENZO, “COSI’ PARLO BELLAVISTA”, IN CUI C’ERA LA FOTO DI UN NECROLOGIO CHE DICEVA ‘SI E’ SPENTO SERENAMENTE, ALL’ETA’ DI 98 ANNI’. E QUALCUNO AVEVA AGGIUNTO A PENNA: “E VOLEVO PURE VEDE’ CA SE LAMENTAVA!”.