Ieri sera, faccio un salto in farmacia in paese. Esco e invece di tornare in macchina, prendo la prima stradina a sinistra. Poi, ancora a sinistra (del resto è l’unica direzione) e mi avvio verso la base dell’antica rocca di Montopoli (oggi, più che altro, case affastellate e quindi l’antico impianto urbano non è molto leggibile ). Un muro e un cancello mi separano da un giardino (mal tenuto) sul declivio del colle. Nel chiarore del lampione dal muro si affacciano tre giovani piante di fico e una (meno giovane) palma. La luce è bella. Estraggo l’i-Phast e scatto.
Sul muro un po’ più in alto, sotto il lampione, c’è un gatto (una gatta?) simpatico (simpatica?). Sembra Sparaciu in piccolino, ma con due lacrime nere, una per occhio. Giochiamo un po’, ma quando mi allontano non mi segue e resta saldamente sul muro.
la regale indipendenza dei gatti