Ieri sera, alle otto meno venti circa, avevo finito d’annaffiare l’orto e stavo per salire a casa quando l’occhio m’è caduto (tranquilli: poi l’ho raccolto) su Castel S. Pietro che, in lontananza, era avvolto dalla luce dorata di quel tramonto che qui da noi, giù nella valle, va all’incontrario ma da altre parti segue il corso tradizionale delle cose (il sole che scende e la luce che cambia colore, finché il sole piano piano si spegne).
Mi piaceva soprattutto il contrasto tra l’oro acceso sul paese lontano e l’aria ormai spenta che c’era qui, dove sì, c’era ancora luce, ma era una luce non vibrava più. Allora tiro fuori l’I-phast, pur conscio della difficoltà di catturare quei due piani di luce così differenti e intanto arrivano Orsetta e Chicca ad arricchire il quadro. Scatto una, due, tre foto e arriva anche Sparaciu che si strofina su Orsetta e poi va sulla stradina. Scatto ancora un paio di foto e poi salgo a casa. Oggi controllo sul computer. Ed ecco il risultato
Male non è, direi. Certo che la realtà è un’altra cosa…
Magnifica questo luogo e questa immagine . Un luogo davvero molto bello
Grazie. Sono d’accordo (sul luogo)
Direi che è venuta bene…quasi un quadro inglese 🙂
Era la luce che era fantastica
🙂