A Lourdes abbiamo soggiornato in un albergo che amo molto, il Relais de Saux. Vecchia casa di campagna riadattata a relais, con tanto di moquette, tendaggi a profusione, imposte di legno, un diluvio d’abat-jour (nella mia stanza cinque, in quella di Angelo e Mina sette…).
Un gran bel panorama la mattina (quando c’era il sole, ovviamente…) sui Pirenei, con tanto di picchi innevati
Una simpatica gatta a tre zampe (di cui Angelo ha indovinato subito i gusti…) a tenerci compagnia durante il petit dejeuner mattutino (che buoni i croissant, e lo yoghurt in cui immergere un po’ della splendida frutta secca di cui abbonda la tavola)
Magari adesso qualcuno si chiede chi siano i fantasmi del titolo. Tranquilli: fantasmi non ce ne sono (almeno credo). Ma il bagno (ricavato da un angolo della vecchia stanza della villa) non ha aperture dirette sull’esterno: ha una finestra che dà su un pezzo della camera, proprio davanti a una delle finestre sull’esterno. Una finestra, questa del bagno, brunita, che fa entrare luce e anche lo sguardo di chi, da fuori, volesse guardare dentro, che vede ma è anche riflesso nella stessa finestra. In fondo al bagno, c’è una porticina scorrevole che dà sul cubicolo del water closet (cui s’accompagna, cosa non da poco, un vero bidè….). E sulla parete del cubicolo c’è ancora uno specchio per cui i riflessi si moltiplicano un po’ a dismisura.
Descrizione un po’ confusa, quella che avete appena letto, lo ammetto. E se guardate la foto qui sotto (un selfie preso da fuori il bagno, guardando dentro, e avendo sotto di me una delle abat-jour) le cose non credo vi sembreranno più chiare. Chissà, forse oltre a me c’era davvero un fantasma.