Ci sono pubblicità che sono davvero azzeccate. Oggi mi sono fatto grandi risate con questa foto che credo fosse sull’edizione romana di Repubblica.
Mi sono subito immaginato la vignetta in romanesco – improbabile, lo so, che un orso in primis parli, e poi che utilizzi il dialetto del Belli o di Trilussa, visto che l’ambientazione è piuttosto anglosassone… –, ma me la sono immaginata con il plantigrado che ringhia al vecchietto: “Te voi scanza’, ché m’ostacoli la risalita dei sarmoni?!” E lui, il vecchio, imperturbabile, che intanto cerca d’infilare l’esca, ignaro dell’incazzatura montante alle sue spalle.
Mi ha ricordato l’immortale vignetta di Goscinny, con il soldato romano che s’infila nella foresta intorno a Babaorum con le orecchie foderate di prezzemolo per non sentire il canto del bardo Assourancetourix, e il centurione che, dopo aver provato invano a dirgli qualcosa, esplode, rosso in viso, urlandogli: “Cavete er prezzemolo dalle recchie” (o qualcosa del genere). Colpo di genio, va detto, da attribuire più che all’autore al traduttore di Asterix (che era allora un certo Marcello Marchesi) visto che in originale suonava più o meno “Enlève-toi le persil des oreilles”, carino ma assai, e pour cause, più moscio…