Dopo essere stato in gioventù un accanito fan (e nel mio piccolo imitatore) di Francesco De Gregori, negli ultimi anni (una trentina d’anni, più o meno) ho seguito solo di sguincio la produzione del Principe.
L’altro giorno ho visto questa nuova iniziativa Storytelling in edicola e ho comprato quello che era uscito fino adesso. E mi è piaciuto, senza dubbio. Quel che più mi è garbato è stato l’album Sulla strada, che risale all’anno scorso, che ha al suo interno dei pezzi davvero belli. Tra tutti e nove i brani del cd, quello che mi è rimasto più impresso è senza dubbio Showtime.
Gran bella canzone d’amore, un valzer lento dal testo diretto e immediato, e dalla musica sognante, ma con un difetto (a mio modesto parere, s’intende). Due belle strofe avvolgenti e coinvolgenti, ma con in mezzo un inciso che, sia detto con tutto il rispetto dovuto a un artista vero, sembra entrarci un po’ come i cavoli a merenda. Non tanto per la musica ma per il testo (come se l’autore si fosse vergognato dell’immediatezza delle parole delle strofe e ci avesse voluto mettere qualche allusione “colta”, quasi per prendere le distanze).
E allora, siccome siamo nell’epoca della modificabilità tecnica e i nostri computer ci permettono un sacco di cose, perché non intervenire sulla canzone e cambiarla in modo che mi piaccia di più? Detto fatto. Apro Peak, estraggo la canzone dal cd, tolgo l’inciso e, visto che così è un po’ cortina, decido di raddoppiarla e portarla a 5 minuti (in fondo Sad eyed lady of the Lowlands non è di 12 minuti e passa?). Il raddoppio, devo dire, è la parte più carente del mio intervento, visto che il pezzo finiva sfumando e la ripartenza non è esente da qualche pecca (ma sto lavorando per migliorarla).
Ma adesso, quando ascolto Showtime revisited, prima chiedo scusa all’artista, e poi penso che ho ragione io. E lascio libera la mente di ballare…
urge lezione privata su Peak? già ma la immagino come una cosa che mi permetterà di fare passamanerie musicali……
tra un loop e l’altro…
Temo un imminente attacco all’intero “songbook” di Bob Dylan!
potrebbe essere un’idea per l’inverno…