Era da qualche anno che volevo andare a vedere i Casoni, la villa di Terenzio Varrone (o meglio di sua zia) che sta in collina sopra Bocchignano, del cui territorio fa parte. Per un motivo o per l’altro, non c’ero mai andato. Durante queste ferie, visto il mio rinnovellato ardore storico-archeologico (ho appena finito di scannerizzare la seconda delle passeggiate di Don Carmelo in Montopoli, me ne restano solo una decina o poco più…) ho preso la palla al balzo e, in mancanza di uno scooterone, ho acchiappato il mio fedele Qubo e son partito.
Mi ero documentato un po’ sulle mappe di google e avevo visto che da Bocchignano, alla sinistra della chiesa appena fuori dal paese (o era alla destra?), iniziava una stradina che, inerpicandosi con innumerevoli curve, mi avrebbe portato a destinazione. Arrivato a Bocchignano ho preso la strada a sinistra della chiesa e sono salito. Ma dopo un po’, ho visto che finiva diritta in un cancello e ho capito che quella giusta era l’altra. Ritornato giù, ho preso quella a destra e, dopo innumerevoli svolte, controsvolte e appettate varie, sono arrivato in loco.
Con stupore e un po’ di disappunto ho visto che l’area era recintata con tanto di cancello e lucchetto. Ma per fortuna, proprio accanto al cancello c’era un bel buco nella rete, così sono potuto entrare. Avevo visto delle foto su Internet e avevo letto un opuscolo di Don Carmelo. Avevo quindi un’idea dabbastanza precisa di quello che avrei trovato, ma dall’ultima foto a oggi la natura si è ripresa un bel po’ di spazi, invadendo con alberi ed arbusti l’invadibile. Il criptoportico non è accessibile e tra il muro delle esedre e il terrapieno che gli sta dietro è cresciuto un piccolo boschetto. L’insieme è comunque di grande fascino.
Posto che la piscina era più che altro una peschiera, nel senso che non ci si facevano i bagni ma ci si allevavano i pesci, ecco una visione dall’alto del sito
La villa è in alto, appena sotto i boschi che coprono le pendici dei monti Sabini. Da lì la vista è assai bella. A sinistra c’è Montopoli (con sotto Bocchignano). E scommetto che in una fredda e limpida mattina d’inverno si potrebbe vedere anche il Cuppolone…
A destra c’è il Soratte e poi l’infinito.
La gita mi è piaciuta tanto che il giorno dopo l’ho rifatta con Daniela e con Chris, il nostro fantastico insegnante d’inglese, che quel giorno compieva anche gli anni.
PS Un particolare che mi ha quasi commosso. Quando uno dice la forza della natura…