La sorpresa della mandorla

È una di quelle mattine uggiose, in cui alla pioggia di fuori, che smette e ricomincia (se è possibile, ricomincia più di quanto smetta), si accompagnano telefonate a vuoto, in cui il  numero squilla a lungo e ti domandi se questo avvenga perché il cellulare è rimasto in qualche posto lontano dal chiamato oppure perché il numero che compare sul display (il tuo) per una qualche ragione ispira il silenzio.

Una mattina  non delle migliori, “digiamolo”…

E allora è meglio ricordare un episodio positivo, come la pasta dell’altra sera, dove all’accoppiata asparagi e guanciale abbiamo aggiunto, su idea di Daniela, delle mandorle tritate e tostate, come da foto qui sotto

IMG_3974Una pasta che aveva qualche difetto, come quello di essere, più che al dente, “al dentista” (colpa esclusivamente mia, che mi sono fidato del Cav. Cocco, troppo ottimista sui tempi di cottura), ma che, grazie all’invenzione di D., apriva territori di gusto inesplorati, da me almeno.

Il vino che si vede nel bicchier, era un ottimo Petit Manseng di Casale del Giglio 2009. L’età lo ha un po’ asciugato (a meno che l’annata non fosse così di suo) ma l’equilibrio è sempre ammirevole…

2 pensieri su “La sorpresa della mandorla

  1. qualche tempo siamo stati regalati di un assortimento di pasta cocco che è buonissima ma i tempi indicati sono “na sola”….
    se ricordo bene la formula che avevamo calcolato è

    tempi cottura pasta cocco = minuti dichiarati + 3 o 4 (minuti)

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