Un mare di papaveri. Che il giorno dopo sono stati falciati assieme all’erba per farne foraggio. Fotografati sotto una luce serale (intorno alle 17 e 30) e incerta tra le nuvole, tanto che, tre secondi prima, la foto era quella qui sotto
Me n’ero accorto, di questo mare di papaveri, guardando dal prato davanti casa, tra gli olivi i meli e le querce sul nostro confine: c’era una macchia di colore inconsueta, che si vede proprio al centro della foto, giù verso la centrale…
E allora sono salito in terrazza e ho guardato meglio (nella foto qui sotto c’è anche un bel po’ di zoom)
Così, quando più tardi sono andato in paese, al ritorno sono sceso oltre il ponticello, ho incontrato il geometra N. che andava a “luperi” per farne una frittata (ne aveva raccolto un bel mazzetto) e sono andato fino al prato. Dove, con il mio immancabile iPhone, ho realizzato i capolavori di cui sopra*, degni eredi della foto dell’anno scorso agli asfodeli di San Giovannone…
* I dati relativi alla prima foto dicono: ISO 80; 3,8 mm; f/2,8; 1/686