Dove il cielo non allude a presenze angeliche o extra-terricole, ma proprio al vecchio caro cielo che dal celeste trascolora al blu, sempre più blu.
Dopo aver pubblicato il post dettagli, ho cominciato a guardare le mie foto con altri occhi. Da giovane ero un fotografo della domenica, facevo foto quando capitava, insomma, e certo non ho mai giocato con ingranditori e camere oscure. Portavo i negativi dal “fotografo” di papà – Nannini, a via Francesco Crispi, vicino a Capolecase – che mi faceva i provini e poi mi stampava le foto (allora usavo quasi solo bianco e nero).
Con l’elettronica e i computer tutto è cambiato, ma i miei interventi sulle inquadrature originali si limitavano al minimo. E invece solo adesso capisco che è divertente – e che lo posso fare anch’io – rilavorare gli originali per tirarne fuori qualcosa di differente, a volte un’altra foto. Così per questo panorama del nostro paese da cui si irradia (o che è sovrastato da) un cielo che via via si scurisce. Il frame originario è successivo di due o tre scatti a quello da cui è stata ricavata l’immagine di “Dettagli”. Usciti da quella porta a Castel S. Pietro, se si guarda a destra la vista è quella dell’immagine sopra riportata. Anche se la foto originale era quella qui sotto…

quanto ti infili in una foto e cominci ad ingrandire e a guardare, trovi quello che non hai mai cercato. è serendipity anche questo e a volte ti fa regali inimmaginabili
Se lo dice la maestra…