Evviva le canadesi

Accelerazione impressionante. Da paziente privo del diritto all’appoggio, e perciò bloccato (ufficialmente) sulla sedia a rotelle, a paziente deambulante con stampelle (altrimenti dette “canadesi”) bypassando in pratica, dopo un giretto ieri, il girello (erano in effetti tutti un po’ bassi e mi costringevano a camminare un po’ ingobbito). Il tutto in un giorno o poco più. È bastato che l’ortopedico alzasse un po’ la voce e fosse di turno non il fisiatra ignavo ma la fisiatra costruttiva. Evviva.

L’avvenire all’improvviso appare roseo. Dopo le solite due ore di discreto “culo” sul lettino, mi sono premiato con un cornetto assolutamente da non ripetere (con crema e cioccolato, ma quest’ultimo devo dire a mia insaputa) e poi, ulteriore premio, il numero di telefono di Alceste ad Anzio, che ieri suonava subito un nervoso occupato, oggi era libero e ho potuto prenotare per domenica, in modo da utilizzare al meglio le mie cinque ore di libertà.

Nel pomeriggio la bella giornata verrà completata da una ricca doccia. Per l’intanto ascolto i miei Genesis quotidiani e mi gaso vieppiù. The path is clear, canta PG, though no eyes can see. Gli eyes di noi umani forse no, ma le mie stampelle lo indicano, ‘sto path…

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