Tra tutte le opere di Gaudì che ho visto, la più affascinante è forse la casa Battlò sul Paseo de Gracia. Vederla da dentro, girarla piano per piano, è un’esperienza unica. Vuol dire accostare la visione globale di un architetto che seguiva ogni più piccolo particolare e, a una sapienza costruttiva unica, univa una fantasia e un gusto che ancora oggi lasciano a bocca aperta. Dalla fantastica idea del tetto a dorso di drago alle modanature curve di porte e finestre all’incredibile luce azzurra del patio è una visita che vale tutti gli euro (non pochi…) che costa.
Ma l’emozione più grande l’ho provata visitando la cripta della Colonia Guell, a Santa Coloma de Cervellò, una ventina di chilometri da Barcellona. Un posto talmente magico che, ogni volta che passo per Barcellona, non rinuncio ad andarci. Della chiesa che aveva in mente, Gaudì costruì solo la parte inferiore, che viene chiamata cripta pur non essendo sottoterra. Dall’esterno
all’interno (le foto dell’interno non sono mie: so di averne fatte, ma non le trovo…)
l’occhio si perde (e l’equilibrio pure un po’) dietro le invenzioni senza fine, il rifiuto della linea retta e dell’angolo a 90 gradi, il gusto (al solito) dei particolari. Ma quello che lascia senza parole è l’atmosfera, il raccoglimento cui invita la sala, la spiritualità che pervade l’ambiente. Frutto anche di una luce quale non ho mai visto altrove.
Santa Coloma de Cervellò si trova a venti minuti di treno a Barcellona, per chi non viaggia in macchina. Ma è un posto e un’esperienza che non bisogna perdere in nessun modo.