– E confessa, dai, che hai paura…
– Ma scherzi? Paura? Io?
– Ma se te la si legge in faccia, la strizza… Come fai a non vederla, quando ti guardi allo specchio la mattina?
– Guarda che ti sbagli. Non è paura. Certo, non sono contento all’idea. E vorrei vedere qualcuno che nei miei panni lo fosse. Ma tanto, paura o no, mi tocca. E mi basta pensare al fastidio che provo adesso all’altra anca per aver voglia di farla il prima possibile, questa operazione.
– E poi c’è anche tutta la palla della rieducazione, la fisioterapia, lo sbattimento per ricominciare a camminare normalmente…
– A chi lo dici… Questa volta, però, se mi ricovero in quella clinica che dice Franco, in tre-quattro settimane (magari ne bastano solo due…) dovrei essere come nuovo, atletico e baldo.
– Tre quattro settimane a farti il culo, però…
– E certo. Che ti regala mai qualcosa, la vita? A sessant’anni (quasi) non posso più permettermi di fare il pigro come le volte precedenti. Devo faticare? Faticherò. L’importante è tornare a star bene. E poi Franco ha detto che dovrebbe riuscire a riallungarmi la gamba quel tanto da togliere tutti i rialzi nelle scarpe…
– Bravo, così mi piaci. Determinato e ottimista. E senza paura.
– Senza paura? Ma che scherzi? Mi sto cagando sotto. Ma, come diceva mio nonno, se non puoi scappare, sorridi.
Sorrido anche io con te, anzi con voi due, soprattutto con quello “Determinato e ottimista. E senza paura”. Però, posso confessarti una cosa ? Mi sta più simpatico quello “cagone”, io tifo per lui :).
Ringraziamo entrambi 🙂
beh però il sostegno del controcagone è fondamentale…..senza il controcagone ieri sera sul volo vienna – roma all’annuncio “attraverseremo un’area di turbolenza” avrei avuto qualche problema…
evviva il controcagone che è in tutti noi, specie se siamo sull’aereo vienna-roma e si annunciano turbolenze (che com’è noto servono per acchiappare i pesci veloci, nonché a stimolare i volatili per diabetici…)