Questa mattina, come tutte le mattine da una ventina di giorni a questa parte (esclusi naturalmente sabato e domenica) mi sono svegliato presto, vale a dire un po’ prima delle sei (a dire la verità stamattina con qualche difficoltà), ho acceso il computer, ho scaricato la selezione che viene preparata da un’agenzia per realizzare la rassegna stampa della Cgil, mi sono letto tutti i titoli e un bel po’ di pezzi e poi, grazie anche ad Acrobat pro che traduce i pdf in file di scrittura (non tutti e non tutti bene) con i quali fare taglia e cuci, ho scritto per rassegna.it le mie solite 5-6 nius e il mattinale con la mia personale interpretazione degli articoli del giorno.
Ho fatto tutto questo pippone introduttivo per dire che, dato questo ritmo di vita, ogni giorno verso l’ora di pranzo ho un piccolo cedimento (se potessi fare una pennichella non sarebbe male). Ma siccome con questo ritmo di vita alle 9 e mezzo crollo, e non riesco più a vedere nessun film o serie televisiva che si voglia, oggi ho proposto a Daniela di guardarci subito dopo pranzo un film. Temevo l’abbiocco ma ho scelto “The Help”, ovviamente scaricato in versione originale con i sottotitoli. E con un film del genere, soprattutto con delle attrici come quelle che compongono l’incredibile cast di questo film (ambientato nel Mississippi della segregazione razziale degli anni 60, precisamente a Jackson, e The Help vuol dire più o meno Le Domestiche, ovviamente di colore) non è possibile abbioccarsi. Non starò a raccontare la trama (non è un giallo ma io credo che meno sai di un film prima di vederlo, più te lo godi).
Molti hanno parlato delle due incredibili attrici di colore (Viola Davis e Octavia Spencer, entrambe candidate all’Oscar come migliori attrici, protagonista la prima e non protagonista la seconda, che nel frattempo per questa parte ha vinto il Golden Globe) e sono davvero incredibili: raramente un’interpretazione mi ha commosso come quella di Viola Davis. Ma io vorrei spendere due parole anche per le giovani attrici bianche, un tris di bravura notevolissima (Jessica Chastain, non a caso anche lei candidata all’Oscar, Emma Stone e la figlia d’arte Bryce Dallas Howard) e per due veterane come Alison Janney (come mi manca The West Wing) e Sissy Spacek, la bravura delle quali è inversamente proporzionale alla lunghezza delle parti. Un film molto bello (da vedere assolutamente in versione originale), che parla di cose molto serie coinvolgendo lo spettatore, alternando dramma e commedia e realizzando un bel ritratto di un mondo che non ci appartiene ma che conosciamo da sempre attraverso film e libri. E poi parlano male di Hollywood…
Per quanto mi riguarda ho paura che non ci sarà niente da fare. Senza pennica stasera sarà “crollo” come al solito.Già ne sento le avvisaglie…




CAro Enrico,
anche mi amadre mi aveva parlato d questo film, ma da cinefila incallita non mi fidavo molto dle suo entusiasmo. Come spesso capita, a non fidarsi delle mamme si sbaglia spesso…
Mi sono ancora più incuriosito dopo il tuo commento, e andrò a vederlo presto.
Emiliano