
Ma che bello che è l’ultimo libro di Michele Marziani. Il bandito – questo è il titolo – è un piccolo gioiello. (Piccolo solo per le dimensioni: conta poco più di 160 pagine – a ben vedere neanche tanto piccolo…). Se è vero che ogni vero scrittore crea mondi oltreché storie, anche quando narra di fatti veri o racconta di sé, Michele (lo chiamo per nome perché è come se fossimo amici, anzi, siamo amici anche se non ci siamo incontrati mai di persona) è uno scrittore vero. E nel mondo che ha creato attorno al personaggio di Pietro il Bandito, alias Pietro lo Sparviero, è bello entrarci ed è bello fermarcisi tanto che quando arrivi all’ultima pagina, al finale poetico e in qualche modo aperto a chissà quali ulteriori sviluppi, ma anche a un lentissimo sfumare nel nulla – e non manca nemmeno un piccolo/grande coup de théatre proprio all’ultima riga – ti piange un po’ il cuore all’idea di salutare Pietro, l’Indiano, lo Sparviero, Vera, Teresio, Mattia, Selvino, il Marchese, il Borgomastro e i tanti altri che recitano, anzi, che vivono in questa piccola storia che lambisce la Grande Storia in quelle valli e tra quei monti in cui Michele Marziani ha scelto di vivere al confine tra l’Italia e la Svizzera.
In questi giorni in cui si parla tanto di Premio Strega e di piccole case editrici che avanzano (fatto che in sé mi pare assai promettente) mi pare davvero un peccato che un libro così ben scritto e ricco di suggestioni non sia stato preso in considerazione. Per quello che vale, io a Michele Marziani il Premio Masca 2025 per questo libro (Michele Marziani, Il bandito, Bottega Errante Edizioni, 2025) glielo do subito.
P.S. Per chi non sa che cosa significhi il termine Masca, consiglio di cercare su Wikipedia. E di andare oltre il villaggio delle Canarie e il calciatore portoghese.
P.P.S. Nella foto qui sotto vedete la mia collezione di libri di Michele Marziani. Se è la prima volta che vi imbattete in questo nome e in questi libri un po’ vi invidio. Ne avete di belle storie da scoprire…
