

A volte basta poco, pochissimo, per passare da “eroe” a “stronzo” (le virgolette servono ad abbassare un cincinino la portata delle parole). Basta pochissimo, ripeto. Non sono le intenzioni, quelle che contano, sono i fatti.
Ci pensavo oggi sulla scala mentre pulivo le grondaie. Quelle che danno sul terrazzo e sui posti macchina, e quelle della cantina. Lassù, sulla scala, in un equilibrio un po’ precario, pensavo che se avessi portato a termine l’opra sarei stato – almeno ai miei occhi, in una specie di selfie morale – un’“eroe”, sempre con le virgolette. Se invece fossi caduto dalla scala – chissà con quali conseguenze – sarei stato uno “stronzo”, anzi, uno stronzo senza virgolette.
Non sono caduto. E ho portato a termine l’opra.
Per adesso, e limitatamente a questo ambito ristretto, quantomeno non sono uno stronzo.
enrico, basterebbe una griglia sopra la grondaia per evitarsi questo lavoro e rischio annesso!
Vero, Anna, ma poi che scrivo? A parte gli scherzi, ma poi la griglia non va punita?
Refuso: Pulita non “punuta”.
Grazie. Buffo che nel correggere (lodevolmente) un refuso, se ne sia fatto un altro. (Io avevo scritto “punita”, non “punuta”…)
Innanzitutto, grazie della risposta Enrico. Ma come sai io vengo fuori dall’Ottocento e buffo sono buffo (questo è poco ma sicuro). Ho inviato l’errata corrige ma non deve essere partita. Se posso, tu, come tutti, non sei né eroe né “stronzo” (non volerti troppo male 🙂 e come vedi in quanto a me posso cercare di cambiare ma il tratto prolisso o verboso che dir si voglia rimane duro a morire. Un caro saluto.