Che ci fa un mandorlo in una selva d’ulivi? Se lo sgami e lo immortali al volo alla fine di una passeggiata, nonostante i 5 chilometri già fatti di buon passo, anzi, ottimo visti i (quasi) sessantasei, e il dunque inevitabile semiappannamento della coscienza, beh allora diventa uno dei possibili protagonisti di quella mostra che prima o poi potrei fare intitolandola, che so, “I miei (quasi) acquarelli sabini”.
P.S. Magari cerco un titolo più accattivante…