Il tempo è un bastardo. Il tempo guarisce tutto. Il tempo è un’illusione. Il tempo è un tiranno. Il tempo il tempo il tempo. Da millenni ne parlano: filosofi, poeti, commedianti, gente comune. Io personalmente la penso come il santo d’Ippona. Diceva Agostino: “Che cos’è il tempo? Se nessuno me lo domanda, lo so. Se voglio spiegarlo a chi me lo domanda, non lo so più”.
Ma una cosa mi sembra incontrovertibile: il tempo passa. Lo si sente. Lo si vede. E il suo passare non è senza conseguenze. La prova (oltre a quelle che vediamo nello specchio)? Queste due foto, scattate a un mese e mezzo di distanza l’una dall’altra nello stesso punto dell’aia dietro casa.
Tutto è cresciuto a dismisura: i due gerani nei vasi e il canneto retrostante. Un mese e mezzo di tempo ha avuto questo effetto. Non c’è dubbio, il tempo passa.
P.S. Un poeta vittoriano (H. A. Dobson) non è d’accordo, ma la sua visione non è molto ottimistica… “Il tempo passa, dici? Ah, no! Ahimè, il tempo resta, noi passiamo”.
In realtà se le foto sono istanti di vita e se la vita potessimo metterla (come le foto) tutta su uno stesso piano, in simultanea, vivremmo nell’eternità! E comunque se il tempo(come sembra) esiste, lo spazio che c’è stato donato continuerà ad esistere in questa linea infinita, non faremmo altro che rimbalzare avanti e indietro per l’eternità!
Come palle da tennis. Ma chi muove la racchetta?
Diciamo che sono Parmenideo, non credo tanto nel divenire. Comunque le racchette le muove chi ci ha gettato nella vita, ma anche noi con i nostri continui avanti e indietro come dicevo qui https://opinioniweb.blog/2017/07/21/avanti-e-indietro-storia-di-uninvoluzione-interiore-prima-parte/