Con quei cingoli rosa shocking non puoi non vederlo, quando nell’acqua avanza verso di te acchiappando ogni briciola (licenza poetica) di sporco sul fondo, o quando magicamente si arrampica un po’ storto sul bordo, per pulire anche quello con il suo andamento lento ma inesorabile.
Il robottino è personaggio insostituibile delle nostre estati in piscina. In due ore e mezzo circa compie tutto il suo programma di avantindrè in tutte le direzioni, con improvvisi scarti diagonali in mezza rotazione, quasi impennando, quando la “voce interiore” glielo suggerisce.
Sta con noi da tredici anni ma non ha ancora un nome, se non quello generico di robottino. Forse sarebbe ora di darglielo…