Il mondo in una stanza

Banner-TUbular-BellsTanti tanti anni fa –  per l’esattezza 43 anni fausciva un disco che per il me ventenne di allora (e per milioni di altre persone in tutto il mondo, a stare alle vendite dell’lp) fu uno shock e una fonte continua di scoperte e di piacere. Ci fu chi, recensendolo, ne parlò come della summa di tutto quanto era stato fatto fino allora – una specie di mostro che aveva ingerito tutte le note suonate nel mondo rock, le aveva rielaborate e poi tirate fuori in una nuova veste, quasi definitiva, qualcosa di insuperabile. Al di là dell’entusiasmo che spesso prende chi usa la penna (poi la macchina da scrivere, adesso la tastiera del computer) per esprimere quello che prova, non c’è dubbio che l’uscita di Tubular Bells, dell’allora ventenne Mike Oldfield, rappresentò un avvenimento epocale, al quale non era estraneo anche il fatto che una musica di quella qualità era stata suonata tutta dalla stessa persona, che aveva inciso e sovrainciso tutti (o quasi) gli strumenti suonati nelle due suite (una per lato) dell’album.
images 1Adesso, fare paragoni è sempre un azzardo, i tempi sono cambiati, e le culture di riferimento sono abbastanza diverse. Ma il 1° luglio uscirà l’album di un musicista, anche lui britannico, anche lui giovanissimo (di anni ne ha 22, ma già da quattro-cinque anni si trovano dei suoi video fantastici su Youtube) e polistrumentista che promette di essere una cosa davvero grande.  Quincy Jones (non proprio l’ultima delle pippe) ha detto di lui: “Non ho mai visto nella mia vita un talento come il suo. Un ‘fuori’ categoria, uno dei giovani artisti che più apprezzo nel pianeta. Assolutamente favoloso”. Più conciso, ma estremamente chiaro anche il giudizio di David Crosby, uno dei miti del rock: “Fuckin’ unbelievable”. Parlavano  entrambi di Jacob Collier (che nella foto qui sopra è quello col cappello da orso, l’altro è proprio Quincy Jones). Polistrumentista, come dicevo, ma anche incredibile vocalist. Con quella faccia da ragazzino sta spopolando su You tube con video realizzati da lui (a sei, otto, perfino quattordici voci, più un numero indefinito di strumenti) nella sua stanza, con i quali reinterpreta e fa sue musiche di altri, dal tema dei Flintstones a pezzi stranoti di Stevie Wonder, a classici di Gershwin dimostrando anche doti rare di regista-video. La sua cultura è jazz ma da vero ventenne è aperto al mondo. E non è solo un fenomeno da sala di registrazione: sentite come stravolge, dal vivo con un gruppo, la arcinota Eleanor Rigby dei Beatles.

Nel suo primo album, che s’intitolerà appunto In my room, interpreterà anche canzoni e musiche sue. Il primo assaggio che si può vedere su Youtube è un pezzo, Hideaway, che stupisce, ingolosisce e attira. Ora si tratta solo di aspettare questi quasi due mesi e poi vedremo se è nata una nuova stella. In attesa magari, di vederla dal vivo.

 

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