Quando il sentiero che faccio tutte le mattine arriva (nel senso che scende) all’altezza del Farfa, poi per qualche centinaio di metri prosegue in piano, più o meno costeggiando il fiume. A sinistra c’è una macchia, con cespugli e alberi più alti, e non mancano nemmeno gli olivi inselvatichiti. È il regno, tra gli altri, di chissà quanti cinghiali, che del resto da queste parti abbondano.
A un certo punto sulla destra del sentiero in questa stagione costeggiato da ortiche a schiovere si apre un sentierino creato dall’uso e dal passaggio notturno degli animali che vanno al fiume. È quello che io chiamo il sentiero dei cinghiali (anche se i “singolari” io li ho incontrati sempre più a monte…).
Dopo le ortiche il terreno scende rapidamente verso le acque veloci del Farfa