La bellissima cripta della chiesa di S. Pietro a Tuscania, con colonne e capitelli di spoglio. Tutto il contrario dei cliché (umidità, oscurità) evocati dalla parola cripta.

Un ambiente luminoso che, nella foto seguente, presa da un ambiente adiacente dal quale parte la scala che riporta nella navata destra, sembra risplendere di una luce propria, quasi magica.

E prima, nella chiesa di S. Maria Maggiore (meno perfetta ma non meno affascinante), nel ciborio con i quattro evangelisti raffigurati nelle vele, la figura di S. Luca, costruita con una prospettiva assai creativa. L’abbiamo guardata a lungo cercando il bue,

il simbolo a lui collegato per poi trovarlo, alla fine, in basso a sinistra, con il Vangelo tra le zampe e il muso che guarda in alto, talché si vede solo il mandibolone e la curva della bocca. Mai visto un bue così…
S. Maria Maggiore è la chiesa più antica di Tuscania, e ha al suo interno anche “pezzi” longobardi che risalgono al VI secolo, come alcune delle lastre riutilizzate

nell’ambone. Millecinquecento anni e una modernità incredibile, nella loro stilizzazione.
Alla fine, di un viaggio (o una gita) ti rimane una sensazione generale, più o meno positiva, ma sono i particolari che danno senso al tutto.