La foto di un’assenza

Adesso spesso passeggio da solo. Chicca non sempre viene con me e, a dire la verità, quando viene è anche un po’ lagnosa: si ferma, resta indietro, abbaia, vorrebbe che tornassimo a casa. Anche lei ha le sue ragioni, è chiaro, non ultima l’età: ma io non vado a passeggiare per portare lei (se vuole, ha un ettaro a disposizione dentro il recinto per scapricciarsi). Io vado a passeggiare per la mia salute, per tenere bassa la glicemia, per cercare di restare in forma. E mi piace andare di buon passo per i due chilometri (all’andata e altrettanti ovviamente al ritorno: totale quattro chilometri) che ormai costituiscono il percorso di ogni giorno, se non diluvia o fa troppo freddo (ma per quello mi sono attrezzato con tanto di mutandoni tecnici).

IMG_9280Mi manca Orsetta anche per il suo modo di vivere le passeggiate, quel suo andare sempre avanti, ma non troppo; fermandosi dopo una curva se non mi vedeva arrivare; tornando indietro se la chiamavo e agitavo il guinzaglio, pronta a ripartire dopo aver dato una musatina alla mia mano. Mi manca il suo lanciarsi nelle pozzanghere a fauci aperte, per bere quasi “a strascico”. Ieri, nel tratto finale del percorso, che d’inverno (o anche dopo un acquazzone estivo) si allaga in una pozza che era la sua gioia, ho scattato una foto che ha come oggetto proprio la sua assenza. Lo so solo io. Ma adesso lo sapete anche voi.

 

 

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