Mi sono fatto un bel regalo, qualche tempo fa, per il mio compleanno. (Ogni volta che mi faccio un regalo, in qualsiasi periodo dell’anno, dico che è per il mio compleanno: in fondo, al massimo, o è passato da sei mesi o mancano solo sei mesi al prossimo…)
Questa volta mi sono regalato un acquarello di Gipi, fumettista, illustratore, pittore, regista. Artista poliedrico, non c’è dubbio. Per me, un genio.
Da tempo seguivo un sito dove erano in vendita delle cose sue. Mi attiravano in particolare i disegni fatti per La Repubblica, in massima parte acquarelli. Ma non ero mai convinto al 200 per cento. Quando però ho visto questa immagine (che a me ha ispirato subito una sensazione di serenità), ho capito immediatamente che avrebbe dovuto essere mia. Se no me ne sarei pentito. A lungo. Come era successo tanti anni fa.
Tanti anni fa, trentacinque per l’esattezza, ho fatto per molti giorni la corte a degli acquarelli (in realtà, tecniche miste) di Tullio Pericoli, esposti in una galleria di via Capo le case. Era una serie chiamata Le Torri. E ognuna era in vendita a 500 mila delle lire di allora. Eccone due esempi che ho ritrovato sul sito di Pericoli. Erano (e sono) bellissime
Dopo un serrato tira e molla interiore, allora vinse il “molla” e rinunciai. Non era una cifra da poco, per me, in quegli anni. Anzi. Ma avrei potuto fare uno sforzo. Non ricordo perché non lo feci e ancora me ne pento (magari avevo deciso per il sì, ma la mostra era finita…). Questa volta ho deciso di non pentirmi.
E così il vecchietto in sedia a rotelle che all’imbrunire si fa spingere verso la città lontana, seguendo un volatile che va proprio in quella direzione, adesso è appeso a fianco del mio letto, vicino a una delle Lune di Hugo Pratt e proprio di fronte a quell’acquatinta di Folon (che si riflette in parte sul vetro della cornice) con la quale ho cominciato la mia piccolerrima “collezione”.