Di primo acchito avevo scritto, come titolo, “il più smart”. Poi mi sono autorimproverato: ma come, tu (finalmente mi do del tu…) che te la prendi così tanto con gli anglicismi da cui siamo invasi, proprio tu mi cadi sul più bello e mi usi la parola straniera addirittura nel titolo? E che non ce l’abbiamo una parola equivalente in italiano? Come no, mi rispondo: “intelligente”, “furbo”, “brillante”. In una parola sola “ganzo”. E così ho cambiato il titolo.
Ora, dopo la lunga premessa, veniamo al sodo. Ebbene sì è lui il più ganzo. È proprio
Sparaciu (nonostante il nome sabino con il quale l’abbiamo battezzato). Ogni mattina, quando c’è il sole (ché quando non c’è il sole lo si può trovare nella cuccia di Orsetta, con Orsetta che è una stufa niente male…) quando c’è il sole, dicevo, Sparaciu se ne sta in terrazza acciambellato su una poltroncina in vimini a godersi il tepore dei primi raggi. E quando l’accarezzi si stiracchia tutto, fa un paio di giravolte, cigola un po’ (più che un miagolio il suo è proprio un cigolio) e ti guarda come a dire. “Era ora…”.
Stamattina invece della poltroncina aveva scelto il tavolino. Ma la giravolta l’ha fatta lo stesso.


